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Droga: Mario e Moreno – L’eroina ultima fermata

Mario, 36 anni, è emozionato. Accanto a lui Moreno, 29 anni. Si sono conosciuti al Centro italiano di solidarietà “Don Mario Picchi” (Ceis) dove stanno concludendo il programma di disintossicazione. È una rinascita, giorno dopo giorno, alla vita, all’amore, alle relazioni, alla famiglia. Due storie di vita per fare memoria a chi oggi si avvicina alla droga che è tornata prepotente sul mercato
Giuseppe Del Signore

Sono diversi, l’uno alto e magro, estroverso e conciso, l’altro riflessivo, occhi profondi, fisico possente. Entrambi hanno iniziato ad abusare di sostanze da ragazzi, Mario a 16 anni, Moreno a 12-13, “dalla cannabis, dall’alcool” fino a “cocaina, ecstasy, eroina”. Ultima fermata perché, dice Mario, “la prima volta che l’ho provata ho pensato ‘questa è la soluzione a tutti i miei problemi’”. “L’eroina – conferma Moreno – era l’unica che mi dava l’annullamento completo”.

Due storie. Vite diverse. Moreno è nato e cresciuto in un quartiere difficile di una città difficile, la droga l’ha conosciuta sin da bambino. “In famiglia – confida – c’erano parenti eroinomani. Nel gruppo di amici tutti assumevamo sostanze… ho assorbito la mia dipendenza dal contesto”. La periferia di una normalità deforme da una parte, la solitudine come periferia dall’altra. “Io – racconta Mario – non avevo problemi legati all’ambiente. Sono partito col fumo per curiosità, con l’eroina ho iniziato una vita parallela: intorno a me nessuno si drogava. La mia ragazza iniziò a parlarmi di matrimonio, voleva aiutarmi, poi ci saremmo sposati. Le risposi ‘no, preferisco l’eroina a te’”. La voglia di annullare il mondo, tagliare i ponti con una realtà fatta non solo di problemi, ma pure di persone. “Ho ammesso di essere un tossicodipendente – conferma Mario – solo dopo l’overdose: pesavo 47 chili. Diventi un gran bugiardo. Per giustificare le mie condizioni di salute approfittavo di un problema alla tiroide”.

Amore. La famiglia va evitata, gli amici ingannati, le donne sono un’appendice non necessaria. “Quando hai l’eroina – confessa Mario – non è che t’importi dei sentimenti degli altri”. “Il primo amore – ricorda Moreno – è durato un anno. Delle altre non mi interessava, le usavo per i miei bisogni. Non mi davano il piacere dell’eroina”. Poi nella vita di Moreno è arrivata “la mia compagna”. E in quel “compagna” c’è tutto. “Ho conosciuto la mia donna a 23 anni. Da solo ho scelto di abbandonare gli amici e i luoghi dove avevo vissuto. Lei è diventata la mia eroina, ero dipendente da lei, possessivo. Ma ho smesso di farmi, preso il diploma, iniziato a lavorare. Ce l’avevo fatta: era arrivato il primo bambino, poi il secondo. Sono stato pulito per 6-7 anni, finché l’azienda ha chiuso e sono tornato all’eroina, ma stavolta cercavo la morte. Non mi sentivo più un uomo perché non aiutavo la mia famiglia. Ero inutile”. Una vita che torna a crollare su se stessa: “Alle 6 di mattina avevo già l’ago in braccio, arrivavo al lavoro fatto, mi facevo nelle pause, mi facevo prima di tornare a casa e litigavo con la mia compagna per uscire e farmi di nuovo. Quando mia moglie è andata via con i bambini ho capito che mi dovevo far aiutare e sono andato al Ceis. La mia compagna è stata la mia salvezza, due volte”. Moreno abbassa la testa, si commuove. Mario è accanto a lui, lo abbraccia; lui che ha preferito l’eroina all’amore sa. “Ritornando in società – spiega – ricevi un sacco di no. Vorresti una compagna, ma quando gli racconti il tuo passato la risposta è no. Te lo aspetti, per 15 anni non mi è importato niente di nessuno… ma sono stato un grande bugiardo e ora voglio dire la verità”.

Famiglia e altri. Per tornare a guardare di nuovo in faccia i genitori. “Mio padre – afferma Mario – non mi aveva mai chiamato al telefono e ora mi telefona sempre, per me è bellissimo, come quando quando mia mamma mi ha detto ‘rivedo nei tuoi occhi il Mario che conoscevo’”. Nel dialogo ritrovato con i genitori si scoprono le somiglianze. “Ho due genitori splendidi – confida Moreno – da loro ho imparato l’umiltà, i valori”. La metamorfosi di chi si era chiuso al mondo si completa nell’apertura verso gli altri: “Ero violento – ricorda Moreno – diffidente. Ho cambiato modo di vedere le persone, ho scoperto che c’è anche il buono”.

Profumo. C’è consapevolezza in loro. Prima assumevano eroina senza preoccuparsi. “La conoscevo poco e non mi importava”, dice Mario, “non ne sapevo nulla”, fa eco Moreno. Nemmeno la morte aveva effetto: “Ho visto – testimonia Moreno – persone in overdose abbandonate come carne marcia. La risposta alla paura era l’eroina”. “Ti importava per quanto – si chiede Mario – quattro secondi?”. Ora c’è la paura. “Quando non hai paura – spiega Mario – devi preoccuparti perché non ne sei uscito. Prima mi facevo senza sapere nulla, oggi smetto perché sono consapevole”. “Non puoi non avere paura – confida Moreno – dopo 6 anni pulito, al primo problema, l’unico stimolo che la mente mi ha dato è stato l’eroina. Ne sentivo l’odore. Tra me e l’eroina metto quello che ho riconquistato”. Il profumo della vita è più forte: “Vivere – pensa Moreno – mi fa scoprire che anche nel sorriso di un bambino c’è il senso della vita”. Perché, ed è il pensiero di Mario, “la vita è un’emozione che non ho mai provato e che devo vivere”.

fonte: SIR

Category: NewsBy CeIS don Mario Picchi15 Aprile 20145 di Commenti
Tags: CeISdrogaeroina

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5 Comments

  1. Carlo says:
    15 Aprile 2014 a 15:36

    Ciao ragazzi, ho fatto il CeIS in Sardegna. Erano gli anni novanta. Il mio percorso è durato circa quattro anni di cui due tra comunità e centro di accoglienza, un anno circa rivolto ai gruppi ai ragazzi nella prima fase. una volta uscito sono ricaduto.
    Ricadere è veramente terribile perchè sei consapevole del motivo… comunque rientro in comunità per 8 mesi, ma esco e ricado. Sono riuscito comunque a trovare lavoro, ma negli anni la mia vita è peggiorata sempre di più. Oggi sono seduto su una carrozzela ” Ho contratto un insufficienza venosa grave agli arti inferiori” Non ho più avuto contatti con la mia comunità, ma credetemi è rimasta dentro di me, non mi ha lasciato mai. Nel momento in cui stavo per morire mi è stata vicina. Ho ripreso la mia vita, anche se invaliido sono riuscito a reaggire. Oggi esco e sono orgoglioso di quello che sono, guardo le persone in faccia. Ho collaborato all’apertura di un centro di ascolto e un gruppo di Auto Mutuo Aiuto di cui sono parte attiva. I ragazzi che hanno iniziato con me per la maggior parte non ci sono più, ma io voglio dargli voce, sono tutti con me e mi danno fofza e coraggio.. Voglio dirvi solo che LA VITA E’ UN VERO SBALLO!!! e bisogna farsela tutta fino alla fine.. Buona vita a voi, un caloroso abbraccio,Carlo.

     Reply
  2. Giuseppe says:
    18 Agosto 2016 a 22:21

    Salve sono Giuseppe ho 52 anni eroinomane da 34. Sono veramente stufo di questa non vita, solo, malato, Vivo in famiglia con mia madre e 2 fratelli, ho provato ad andare al Sert di Torino mirafiori sud migliaia di volte, ma non funziona cosi, Se non sanno supportarti, il metadone serve solo a peggiorare la situazione e a finirti. Io non so Se una comunita’ potrebbe aiutarmi, ma non so piu cosa fare, il problema principale e ovviamente mio, la colpa di tutto e solo mia, ma Se resto a Torino be avro’ ancora per poco, ormai non ho piu forze e mi sento finito, non e Che potreste consigliarmi qualcuno per tentare ancora una Volta di uscirne? Grazie e buona serata, Giuseppe da Torino.

     Reply
  3. Giuseppe says:
    18 Agosto 2016 a 22:21

    Salve sono Giuseppe ho 52 anni eroinomane da 34. Sono veramente stufo di questa non vita, solo, malato, Vivo in famiglia con mia madre e 2 fratelli, ho provato ad andare al Sert di Torino mirafiori sud migliaia di volte, ma non funziona cosi, Se non sanno supportarti, il metadone serve solo a peggiorare la situazione e a finirti. Io non so Se una comunita’ potrebbe aiutarmi, ma non so piu cosa fare, il problema principale e ovviamente mio, la colpa di tutto e solo mia, ma Se resto a Torino be avro’ ancora per poco, ormai non ho piu forze e mi sento finito, non e Che potreste consigliarmi qualcuno per tentare ancora una Volta di uscirne? Grazie e buona serata, Giuseppe da Torino.

     Reply
  4. Tetyana says:
    27 Agosto 2016 a 14:59

    GIUSEPPE! Prova a San Patrignano! È una comunità bellissima, ho fatto una gita scolastica li, è enorme e (mi pare) gratuita! Si autofinanziano e la maggior parte delle persone che escono da li si rifà la vita per davvero!! E non ricadono nella droga come invece in molti altri centri a pagamento..
    Io non sono una drogata, neanche ho mai fumato una sigaretta nella mia vita, ma l’impatto che mi ha fatto quella comunità è stata una cosa bellissima! Io sono del veneto, ma sarebbe un Sogno per me lavorare li! (San patrignano si trova circa in centro tra rimini, Riccione e San marino)

     Reply
  5. Daniele says:
    11 Settembre 2016 a 17:28

    Ciao mi chiamo Daniele e ho 30.. Ho sempre usato mdma ed eroina poi un giorno mio fratello già eroinomane mi ha fatto provare e ora tutt’ora continuo a bucarmi o con eroina o metadone… Non riesco assolutamente ad uscirne..

     Reply

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