Droghe, ACT: Presentati dati 2012 sulle tossicodipendenze

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1. I dati sono molto importanti, ma qualsiasi ricerca non riesce a tener conto delle tante variabili dei comportamenti, atteggiamenti, motivazioni, silenzi e dichiarazioni dell’essere umano.
   Prima di rallegrarmi per la presunta diminuzione dei decessi per droga andrei a fondo su quanti ragazzi si uccidono e vengono uccisi per motivi di generica “sofferenza”, formalmente estranei al mondo degli stupefacenti. Sto pensando agli adolescenti che vanno in crisi per un commento su facebook, o a quelli realmente oggetto di bullismo, o di violenza domestica. Le sostanze stupefacenti, molto prima di uccidere direttamente, minano le relazioni, i progetti, le aspettative di fasce così fragili della popolazione come i ragazzi in adolescenza, che sappiamo oggi durare forse anche molto dopo i 20 anni. Ho imparato che dove c’è violenza ed egoismo c’è spesso anche l’uso di sostanze, legali o no. Così come accanto ad atteggiamenti delinquenziali c’è spesso la capacità di uscire da sè e rivolgersi all’altro, come mio pari, come fratello. E’ antisociale la violenza come è antisociale la droga, è moralmente deprecabile rubare o evadere le tasse così come anestetizzare l’unica vita che abbiamo.
   Lavoro nelle scuole, nella prevenzione, e se ad esempio ascolto le confidenze di un ragazzo che ha vicino a se un parente alcolista devo per forza chiedermi quali sono le implicazioni per il ragazzo, da cosa riesce a proteggersi da solo e da cosa deve sopratutto proteggerlo l’adulto.
   Quando ero più giovane assistetti al repentino aumento dei morti per eroina, nella prima metà degli anni 80. La sostanza era già presente a Roma dai primissimi anni 70, ma solo dopo dieci anni si era affermata e mieteva se ben ricordo quasi 1000 vite l’anno. Se poi le “overdose” sono diminuite, anni 90 e seguenti, non significa che si è raggiunto in quegli anni un risultato veramente apprezzabile, se poi la cocaina ha preso il sopravvento provocando come vediamo oggi ancor più disturbi psichiatrici, e tante morti ad esempio per infarto o incidente.
   Le statistiche inoltre non ci dicono quanto la cultura relativa alle droghe sia davvero migliorata e abbia creato più consapevolezza, se in certe fasce di popolazione continua a spaventar di più un’iniezione di eroina che una serata di cocaina. Sarà anche che l’offerta si è moltiplicata, negli anni 80 potevi prendere fumo, eroina, forse qualche acido, ogni tanto la cocaina. Poi le sostanze sono diventate molte di più, specie dal versante chimico.
   Mi sembra che più che mai la guardia vada tenuta alta, nessun risultato mi dimostra che stiamo facendo veramente bene, se tanti giovani sono infelici, non sognano, debbono proteggere i propri parenti come se fossero loro figli, mentre un mondo adulto professionalizzato e “acculturato” li lascia a bivaccare in giro, magari con l’iphone in mano.
   Per fortuna non è sempre e per tutti così, vedo anche ragazzi che sorridono, e contano sul loro mondo contando anche se quello adulto, ma in alcune scuole il degrado umano (quello delle strutture nemmeno lo guardo, e faccio male) si respira già dall’androne, e non riguarda solo gli studenti.
   Insomma: ben vengano i dati raccolti con professionalità, ma mettiamoci in testa che se volgiamo dare davvero una possibilità ai nostri figli ci dobbiamo mettere le mani in tasca, e nel cuore. Dare, e basta.

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   • All’undicesima riga al posto di capacità va intesa incapacità.

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