“Un angelo del dolore, un angelo per gli ultimi”. Così il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Vincenzo Iacopino, ha definito don Mario Picchi nel saluto che ha rivolto a Papa Francesco all’inizio dell’udienza privata concessa da Bergoglio in Vaticano ai vertici dei cronisti italiani. Tra i presenti c’erano come ospiti d’onore anche il presidente e la vicepresidente del CeIS, Roberto Mineo e Patrizia Saraceno. “‘Il vostro è un lavoro importante, delicato’, mi disse lei – ha proseguito Iacopino rivolgendosi a Bergoglio – in occasione di un incontro con i ragazzi di una comunità che sento come la mia famiglia, quella di don Mario Picchi, un angelo del dolore, un angelo per gli ultimi. Nulla cancellerà quel ricordo, la sorpresa esplosa sul volto dei presenti nel vedere scendere da un’auto il Papa per mangiare con loro una pizza”. Iacopino, legato al fondatore del Centro Italiano di Solidarietà da un’antica amicizia, era stato infatti presente alla visita a sorpresa che Francesco aveva fatto, il 26 febbraio scorso, alla Comunità San Carlo del CeIS, nel comune di Marino alle porte di Roma, in uno dei “venerdì della misericordia” di questo Giubileo straordinario in cui il Papa compie gesti di vicinanza nei confronti degli scartati dalla società.
“Incontrando i ragazzi del CeIS, – ha ricordato Iacopino a Bergoglio – lei ha raccontato il tormento di una giovane che lavorava 11 ore al giorno in aeroporto per 600 euro al mese. Vedendo apprezzato il suo lavoro, provò a chiedere un aumento. Le risposero che poteva andare, se non le stava bene, perché fuori c’era la fila. Padre Santo, qui, in questa sala, ci sono molti che considerano un miraggio quei 600 euro. Lavorano duramente ogni giorno per pochi spiccioli che, a volte, risultano solo promessi e non corrisposti. È una nuova forma di schiavitù. La si può negare, ma emerge con la violenza del dolore di chi non ce la fa più”.