“L’eroina ha ceduto il passo alla cocaina, una droga pericolosa ma meno dell’eroina: rarissime le morti e le conseguenze complessive sull’organizzazione di vita dell’individuo sono meno gravi. Non dà dipendenza fisica ma psicologica. Detto ciò, credo che in questo momento l’allarme sociale maggiore, nel campo delle dipendenze patologiche, sia legato ai consumi di alcol. Lì il problema resta molto grave a livello fisico e psichico, con una scarsa sorveglianza soprattutto nei confronti dei più giovani”. A tracciare il quadro delle sostanze più a rischio nei fenomeni di abuso e dipendenze è Luigi Cancrini, psichiatra, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica e sistemica, fondatore e presidente del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale.
Un altro grande problema nel campo delle dipendenze è quella del gioco. “A me pare che su questa dipendenza ci sia un comportamento abbastanza ambiguo dello Stato. Da una parte – prosegue Cancrini – c’è una facilitazione progressiva degli accessi al gioco anche per i minorenni, con la possibilità di giocare con il pc o il telefonino. La forte carica di pubblicità non ha praticamente altro limite che una scritta piccola sul fondo ’Giocare è proibito ai minori o può dare dipendenza’. Mi sembra ipocrita, e nel frattempo il gioco aumenta enormemente e altrettanto
enormemente si incrementa sia la possibilità di giocare che i casi di dipendenza dal gioco”.
D’altra parte “il governo sembra aver messo in campo, attraverso le Regioni, una strategia di contrasto basata sulla cura, in cui stanno convergendo i finanziamenti che andavano in generale al campo delle tossicodipendenze. Dovremmo riflettere su tutto questo – sottolinea il professore- tenendo conto del fatto che la possibilità di giocare si muove rapidamente oltre i confini dei paesi in cui si vive. Bisognerebbe fare campagne di informazione, dare vita a dibattiti ampi sul modo di affrontare questo problema in sede italiana ed europea con la capacità di coinvolgere il grande pubblico, le scuole e i luoghi in cui si forma la coscienza del problema”.
Vorrei salutare al Dott Cancrini, é stato il mio professore quando ho fatto la Scuola EMMECI a Torino. é il mio idolo.
Adesso abito in Argentina, ho aperto un comunitá terapeutica, e sono fiera di avere studiato in Italia.
grazie profe.