Si concluderà il 19 e 20 gennaio a Castel Fusano l’iniziativa “Correre dietro al palllone” ideata dal Centro Italiano di Solidarietà e svoltosi oltre che a Roma anche a Genova e Napoli
Nei giorni scorsi è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il regolamento per la riorganizzazione dei licei, che prevede una versione dello scientifico con indirizzo sportivo, grazie al potenziamento delle attività di scienze motorie e sportive, oltre all’introduzione del diritto all’economia dello sport, che andranno a sostituire il canonico latino e storia dell’arte. Questa importante novità testimonia come anche le istituzioni, oggi, riconoscano lo sport come elemento fondamentale per la vita degli adolescenti, uniformando il sistema scolastico alla realtà concreta, che vede, da diverso tempo, molteplici enti, in particolare operanti nel sociale, utilizzare lo sport come elemento formativo, ma soprattutto, come mezzo di riscatto sociale.
Nella realtà capitolina il Ceis di don Mario Picchi, che da sempre si impegna a contrastare ogni forma di devianza, si è fatto recentemente promotore di un’importante iniziativa, proprio in ambito sportivo, per contrastare le problematiche giovanili.
“Correre dietro al pallone”, è questo il nome del progetto ideato dal Ceis in collaborazione con il dipartimento della Gioventù di Palazzo Chigi, ha un riunito in un torneo di calcio ragazzi di diversa età ed estrazione sociale e, con loro, giovani con problemi di tossicodipendenza e bullismo, offrendo un’occasione di sana socialità, in un’ottica di prevenzione del disagio, orientata ai valori del rispetto, della cooperazione e della convivenza.
Il progetto, iniziato nel maggio scorso, ha visto quasi 80 ragazzi, di età compresa tra i 10 e i 25 anni, partecipare durante l’anno agli allenamenti in contemporanea in tre città differenti quali: Genova, nei locali liguri del Ceis, Napoli, nella Comunità La Tenda, e Roma, nella sede Ce.I.S. di Via Attilio Ambrosini 129, all’Eur.
«Questa iniziativa ha permesso ai nostri ragazzi, molti dei quali non hanno mai avuto la possibilità di svolgere dell’attività sportiva, di cimentarsi in qualcosa di nuovo» – ci racconta Roberto Mineo, presidente del Ceis Don Mario Picchi – «crediamo che lo sport possa rappresentare
per loro un collante d’interessi e la competizione sia un momento importante per confrontarsi con gli altri e imparare insieme a superare le difficoltà».
«In tutte le nostre iniziative – continua Mineo – ci poniamo come obiettivo quello di raggiungere l’autonomia finale della persona e siamo convinti che lo sport sia un ottimo strumento per raggiungere questo scopo, infatti, la cura del proprio corpo, l’allenamento, il sacrificio, che questo porta con sé, sono elementi fondamentali nella formazione di un ragazzo».
Questa bellissima avventura è giunta orgogliosamente al suo termine e vedrà giocarsi qui a Roma le finali, che sono in programma il 19 e 20 Gennaio, presso il centro sportivo la Longarina, in via di Castel Fusano 79, con premiazione domenica alle ore 12.
Giuseppe Pallotta